Music coast to coast

Storie di fidanzati zombie, feste, surf, amori criminali e altro ancora nel disco d’esordio  de Gli ShakersTu cosa fai, non balli? in uscita il  7 ottobre 2016 per Ammonia Records è il debutto della band varesina, dedita ad un mix di garage, beat e  rhythm’n’blues.

Dieci canzoni ironiche e spensierate come Zombie Boyfriend «Tu mi hai preso il cervello, l’hai bruciato per me». La prima traccia dell’LP spicca per l’uso delle tastiere e per l’assolo di chitarra. Le tastiere  e le chitarre sono appunto il  marchio di fabbrica della musica dei cinque, basti ascoltare Chi credete che siamo.

Tanta voglia di evasione a suon di humor nella surf song Me ne vado a Kathmandu, la voce di Matteo Rubino ha qualcosa  di retrò e rimanda subito al rock’n’roll con tanto di brillantina.

Già dal nome della formazione si capisce che la loro musica farà agitare bacini e gambe, spesso con rimandi ai road movie americani, come nel caso di Come Bonnie & Clyde.

C’è spazio anche per  momenti più pacati come Gira ancora, una canzone che parla di disagio adolescenziale in un crescendo di dinamiche, ma senza mai strafare.

Un giro di basso coinvolgente, i cori di sottofondo e una massiccia dose di garage surf, con tanto di parti strumentali sono  le caratteristiche di Solo chi ama sopravvive, ispirato a Only lovers left alive di Jarmusch.

Allacciate le cinture e  scappate in Messico a suon di chitarre e tastiere voodoo in Quanta splendida folliacon le sue immagini noir, prima di salutarci con Un posto che non c’è.

Tra le dieci tracce c’è  anche una cover, Lamette di Donatella Rettore, caratterizzata dalle tastiere psichedeliche e l’adattamento di All apologies dei Nirvana che diventa la simpatica Filicudi Surf.

Un disco ricco di sfumature, sebbene legato al rock’n’roll, un occhio al passato sia verso l’America,  sia verso l’Italia, tra i mentori de Gli Shakers sicuramente Celentano. Tanta voglia di divertirsi e divertire.

Tu cosa fai, non balli? e  allora balliamo con questo disco.

 

Vai alla recensione